La carne è diventata importante già nella preistoria quando, nel neolitico, l’uomo diede vita alle prime forme di allevamento. Grazie a questo abbandonò la caccia e la vita nomade per passare ad una vita stanziale; in questo modo fu più semplice nutrirsi con le carni degli animali ed utilizzare i loro prodotti. La carne e gli allevamenti hanno dunque contribuito allo sviluppo dei primi nuclei urbani, dei primi villaggi e, dunque allo sviluppo della società in genere.
Con il termine carne si intende il tessuto muscolare degli arti, del dorso e dell’addome dei bovini, suini e caprini, equini ed animali da cortile.
Nel sistema qualità di Spaccio Carni, rientrano il controllo e la trasparenza di tutte le fasi di produzione: trasformazione, conservazione e distribuzione.
Gli animali da macello, dopo un controllo da parte di un veterinario, vengono abbattuti in locali appositamente controllati e attrezzati: i mattatoi. Subito dopo vengono dissanguati, privati delle interiora e sezionati in mezzene o in quarti.
Dopo il procedimento di macellazione avviene una reazione naturale: le carni si irrigidiscono. Per questo le mezzene ed i quarti vengono depositati alla “frollatura”: ossia si lasciano riposare per un periodo da 1 a 10 giorni, in modo che i muscoli si possano rilassare assumendo una consistenza più morbida che contribuisce a migliorare anche il sapore e la digeribilità.
La carne, grazie al suo elevato valore nutritivo, è da considerare tra gli alimenti più importanti e insostituibili per l’organismo umano. Il valore nutrizionale è determinato da diversi fattori. I più significativi sono: taglio di provenienza, contenuto in grasso, consistenza e tipologia di cottura.
Le carni sono formate per il 75% da acqua e per il 25% da sostanze solide: di queste l’80% è rappresentato da proteine nobili, che contengono tutti gli aminoacidi, inclusi quelli in genere carenti nelle proteine di origine vegetale, oltre a minerali e sostanze indispensabili come ferro, potassio, calcio e vitamine.